Diffidate da chi vi racconta che in Valle d’Aosta il tempo si è fermato. Non solo perché non è vero, ma anche perché non è nemmeno augurabile una cosa del genere. Il tempo, com’è naturale, passa per tutti e per tutto, ed è questo il bello: leggere, tra quanto si presenta oggi ai nostri occhi, le tracce di una stratificazione in cui ciascuna epoca ha lasciato le proprie impronte, in un divenire che plasma di continuo gli spazi a immagine e somiglianza dei tempi che cambiano.È un’illusione pericolosa, quella di poter fermare il tempo: la Valle d’Aosta è costellata di piccole realtà vive, in cui gli spazi si evolvono e si risignificano senza rinunciare alla loro essenza.Succede, quindi, che luoghi come il Forte di Bard, per secoli considerato prototipo della fortezza perfetta e inespugnabile, sia oggi uno degli hub culturali più attivi e vivaci del Paese, sede ogni anno di importanti mostre internazionali. Di recente, inoltre, il Forte è diventato nell’immaginario collettivo anche il forte degli Avengers, in seguito al successo del film Marvel.Insieme a quella di Bard, sono tantissime le storie di borghi valdostani dove è possibile vedere a occhio nudo non un tempo congelato, ma il suo trascorrere, riconoscendo nelle sue tracce, più che un grande passato, un susseguirsi di presenti, dei quali il nostro è solo l’ennesimo e domani sarà già Storia. Vita pulsante, che si rinnova quotidianamente. Saint Pierre – 5 millenni di storia, un castello fiabesco e… una mummia!Risalgono al 3000 A.C. le prime tracce insediative della località di Saint-Pierre, che la rendono una delle primissime aree abitate della Valle d’Aosta. Ma di un periodo ancora precedente è la sua abitante più vecchietta: parliamo della Mummia del Lyskamm, la più antica mummia naturale d’Italia, una marmottavissuta ben 6.600 anni fa. Questo stupefacente reperto, proveniente dal ghiacciaio del Lyskamm, nel gruppo del Monte Rosa, è diventato finalmente visitabile al Museo Regionale di Scienze Naturali Efisio Noussan, che si trova negli ambienti dell’affascinante castello di Saint Pierre. Ma prima di essere un museo, il castello, che ha ispirato nell’Ottocento i disegni di John Ruskin e William Turner, è stato un’importante residenza dei signori di Quart, poi dei Savoia, poi degli Challant, un simbolo del loro potere. La sua forma attuale, tuttavia, è dovuta agli interventi in stile neogotico fin-de-siècle, che traggono ispirazione, soprattutto per le torrette angolari della torre centrale, dai castelli costruiti sugli speroni rocciosi della valle del Reno del sud della Germania. Un vero castello di Biancaneve, nel centro della Valle d’Aosta. Un museo all’aperto a Étroubles, nella Valle del Gran San BernardoCominciamo da… Napoleone! Una delle più celebri immagini dell’empereur lo vede solenne, in sella al quasi altrettanto celebre cavallo rampante, proprio tra le montagne della Valle del Gran San Bernardo. Se queste montagne potessero parlare, racconterebbero probabilmente una scena decisamente più simile a quella dipinta, mezzo secolo dopo, da Delaroche, con un Bonaparte infreddolito a dorso di mulo. |
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