Un viaggio tra realtà e immaginazione, tecnologia ed arte, introspezione e comunicazione. Anche quest’anno, Videocittà 2024 ha trasformato Roma in un epicentro pulsante di visioni e cultura digitale, un evento imperdibile che conferma il suo status di una tra le realtà più intriganti del panorama artistico romano. L’edizione 2024 ha superato ogni aspettativa con un’offerta ricca di installazioni spettacolari, esperienze immersive, performance e concerti.
Il festival, giunto alla sua settima edizione, si è svolto dal 5 al 7 luglio presso il Complesso Eni del Gazometro Ostiense. Ideato da Francesco Rutelli e con la direzione creativa di Francesco Dobrovich, Videocittà continua a esplorare i confini dell’audiovisivo e del digitale, offrendo una piattaforma per artisti e innovatori di fama internazionale.
Tra le installazioni presenti, ha spiccato quella di Sahej Rahal, artista indiano che intreccia mito e fantascienza. La sua opera interattiva “Anhad” ha permesso al pubblico di interagire con creature cibernetiche in una foresta digitale, creando una sinfonia modulabile all’infinito grazie all’AI.
Altri due grandi nomi hanno arricchito la rassegna di videoarte: Camille Henrot, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, ha presentato “Grosse Fatigue”, un’opera che sovrappone racconti scientifici, storici e mitologici; e Bjørn Melhus, artista visivo di fama internazionale, ha esplorato temi di identità e media.
Ma la protagonista assoluta di questa edizione è stata l’installazione “Nebula” dei Quiet Ensemble, accompagnata dalle musiche originali del leggendario Giorgio Moroder. Questa imponente opera artistica, realizzata con il supporto scientifico dell’INAF e dell’Osservatorio Astronomico di Roma, ha trasformato il Gazometro in un telescopio gigante che proiettava il pubblico in una dimensione intergalattica. Laser e proiettori hanno ricreato una nebulosa di polveri cosmiche e gas, offrendo un’esperienza audiovisiva immersiva unica nel suo genere.
L’installazione poetica dei Quiet Ensemble, con le sue visioni stellari, e la musica di Giorgio Moroder hanno trascinato il pubblico dal Gazometro alle stelle, facendo vivere a tutti i partecipanti un’esperienza che ha abbattuto i confini del tempo e dello spazio.
Videocittà 2024 ha offerto un viaggio sensoriale senza precedenti, confermandosi un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte e della tecnologia. Un festival che non smette mai di sorprendere e che ci lascia in trepidante attesa della prossima edizione.
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